INTERVISTA AL LIUTAIO SANTOCHIRICO, CHITARRE D’ECCELLENZA VERNICIATE MILESI

 

Un’arte antica rivive oggi grazie alla dedizione di Vincenzo Santochirico, liutaio prima per passione e poi per mestiere, che costruisce e restaura strumenti musicali per professionisti e appassionati e ha scelto i prodotti Milesi per verniciare le sue creazioni. Realtà che rappresenta in pieno l’eccellenza del saper fare italiano, Vincenzo Santochirico ha collaborato con diversi musicisti ed è stimato e conosciuto da alcuni tra i più grandi liutai italiani e internazionali.

 

Come è iniziata la passione per il mondo della liuteria?

Sono sempre stato appassionato di arte: un giorno ho deciso di restaurare la mia vecchia chitarra e ne sono rimasto affascinato, così ho provato a costruirne una uguale. Da questo momento, mi sono avvicinato al mondo della liuteria, prima come passione e poi come un vero e proprio lavoro. Sono poi entrato a far parte nello staff di Vintage Authority con la quale, da oltre 10 anni, organizziamo Vintage Expo, una delle manifestazioni culturali legate al mondo del vintage tra le più importanti di Europa.

 

Come mai ha scelto di usare le vernici Milesi sugli strumenti che costruisce?

L’aspetto della verniciatura è fondamentale nel mio lavoro perché influisce non solo sull’estetica ma anche sul suono delle chitarre che costruisco. Ho trovato le vernici Milesi per la prima volta in una ferramenta in provincia di Mantova, ho iniziato a usarle e ho visto subito che davano ottimi risultati. Una volta trasferito al sud, mi sono messo in contatto con l’azienda che mi ha illustrato le nuove tecnologie e ha trovato per me la vernice ideale. I prodotti Milesi si diluiscono molto bene, un aspetto fondamentale per me, che lavoro applicando molti strati ma tutti sottilissimi. E poi, essiccando, non si formano crepe, cosa che succede molto spesso con i prodotti tradizionali; non devo aspettare i tradizionali 40 giorni per lucidarla, ma lo posso fare molto prima, e se si graffia uno strumento posso intervenire e ripararlo, cosa che con altri prodotti non è possibile. Grazie a questo, riesco ad ottenere un risultato simile alla tradizionale gommalacca e tutti i miei clienti ne sono estremamente soddisfatti.

 

Come nasce uno strumento musicale?

Non ho mai fatto una scuola di liutai, perciò creo modelli del tutto miei. Come prima cosa, la chitarra deve ovviamente suonare bene, poi viene l’estetica. La chitarra deve entrare in sintonia con il musicista: deve essere elegante, sinuosa, attraente a livello cromatico. E poi, deve anche essere comoda, e in questo è fondamentale la lavorazione del manico: quando costruisco chitarre su misura, lavoro a questa parte direttamente con il cliente presente, in modo che calzi a perfezione, come un vestito su misura.

 

 Quali sono le collaborazioni che più la hanno arricchita dal punto di vista professionale?

Negli anni ho conosciuto diversi artisti di spessore e con alcuni sono nate importanti collaborazioni; per citarne alcuni, Cristiano Maramotti, chitarrista del cantante Piero Pelù, oppure il grande Andrea Braido a cui ho costruito una chitarra nylon doppia spalla mancante che porta il suo nome – “La Braida”.

Tra gli altri, mi piace ricordare le chitarre costruite per Rocco Papaleo e per Giulio Nenna, produttore artistico, autore di canzoni di Irama e direttore d’orchestra del festival di San Remo. Ci sono anche tanti artisti stranieri, tra cui come Simon Pires e Josue Carballo.

 

Luglio 2021